Il Festival è nato con l’obiettivo di avvicinare un pubblico di non addetti ai lavori, e di giovani, alla ricerca scientifica, uscendo dai luoghi delegati (aule universitarie, centri di ricerca, sale conferenze) e affrontando temi di grande attualità e interesse con un linguaggio accattivante e con l’ausilio di film selezionati per la loro qualità artistica, accoppiando il rigore scientifico a una divulgazione curiosa, insolita e divertente (Viviana Kasam).
Gli scienziati invitati sono personalità di grande rilievo in Italia e all’estero. Parleranno delle loro ricerche, a partire da alcune aree tematiche di particolare interesse per il pubblico, tra cui il rapporto tra cinema ed emozioni, la menzogna, le devianze sessuali, la perdita della memoria e la cattiveria.
I legami tra cinema e neuroscienze sono molteplici, tanto che in questa prima rassegna dovremo limitarci ad esplorarne solo alcuni. Mi piace però sottolinearne due: l’analisi dei complessi meccanismi che regolano le emozioni, la memoria e l’empatia, e le potenzialità e i rischi delle nuove tecnologie di neuromodulazione. L’arte al servizio della scienza e la scienza al servizio dell’arte (Giancarlo Comi).
Molta attenzione è stata dedicata alla scelta dei film, selezionati per accompagnare in maniera ideale gli interventi delle personalità scientifiche coinvolte, arricchendo lo spettatore di suggestioni visive e ulteriori spunti riflessivi. Tra questi, anche opere filmiche di grandi autori come David Cronenberg, Ingmar Bergman e David Fincher, attenti indagatori della mente umana (Matteo Pavesi).
Oggi dobbiamo riuscire a portare le scoperte scientifiche alla popolazione, trovando modi nuovi, semplici e accattivanti per raccontare temi complicati come le neuroscienze e le dinamiche che si scatenano a livello cerebrale a fronte di sollecitazioni esterne. Sono convinto che la chiave innovativa del Festival Cervello&Cinema possa raggiungere anche pubblici apparentemente lontani dal mondo della scienza. Dal canto nostro, come azienda storicamente impegnata nella ricerca nelle neuroscienze e oggi in particolare nella sclerosi multipla, a fianco del coraggio di tutti coloro che lottano contro gravi patologie come quelle neurologiche, siamo orgogliosi di essere partner di questo Festival che crea un’opportunità innovativa di informazione scientifica corretta e accessibile per i cittadini (Maurizio de Cicco, Presidente e Amministratore Delegato di Roche Italia).
L’artista Luigi Serafini, che ha gentilmente concesso l’utilizzo della sua opera Capitano Ulisse! (olio su tela, cm 60 x 60, febbraio 2017) come immagine del Festival, spiega: Polifemo, Scilla e Cariddi, Nausicaa e il canto delle Sirene, che c’è ma non si vede… Un’Odissea sintetica in unico fotogramma… epitome del racconto cinematografico… E Ulisse è anche la metafora classica della Conoscenza, come ci ricorda Dante che gli fa dire: “fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e conoscenza”. (Luigi Serafini è un artista vivente e senza fissa dimora, autore tra l’altro del celebre Codex Seraphinianus, edito da Rizzoli).