Quali cambiamenti genetici ci hanno regalato il “cervello umano”?

Quali cambiamenti genetici ci hanno regalato il “cervello umano”?

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Si sa che l’aumento della dimensione del cervello di certi primati ha condotto, circa due milioni di anni fa all’emergere del genere Homo, capace di usare alcuni rudimentali attrezzi di pietra e il fuoco, e che successivamente, nell’arco di circa un milione e mezzo di anni, la dimensione del cervello è triplicata e si è arrivati all’Homo Sapiens. Ma solo nell’arco degli ultimi 50.000 anni, poco più di un battito di ciglia nella scala dei tempi dell’evoluzione, c’è stato quel balzo incredibile che ci ha reso capaci di sviluppare l’agricoltura, costruire fattorie e fabbriche, dotarci della moneta e della scrittura, esprimere un pensiero trascendente con una vita spirituale ed estetica che si traduce in sinfonie, poemi, barzellette, teorie scientifiche e quanto altro ci differenzia qualitativamente da ogni altra specie animale.
L’ambizioso tentativo di dare una spiegazione genetica a questo formidabile balzo viene ora affrontato dal Paul G. Allen Frontiers Group di Seattle che ha creato lo Allen Discovery Centre for Human Brain Evolution basato al Boston’s Children Hospital e alla Harvard Medical School. Il gruppo sarà guidato da Christopher A. Walsh, Michael Greenberg e David Reich.
I metodi impiegati includeranno, variamente combinati, il sequenziamento del DNA tratto dai reperti ossei più antichi, studi genomici su vaste popolazioni e studi genetici per testare gli effetti funzionali di mutazioni in sequenze genomiche importanti dal punto di vista evolutivo, nonché studi funzionali su neuroni per capire gli effetti nel cervello di queste sequenze importanti dal punto di vista evolutivo. Il tutto supportato e processato con i metodi computazionali più avanzati.
Lo scopo finale del progetto è stato sintetizzato dai suoi leaders con queste parole: “Questo gruppo produrrà l’esame più rigoroso possibile sul come, quando e dove sono sopravvenuti quei cambiamenti che sono unici e caratteristici del formidabile cervello umano”.

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Questa notizia è stata pubblicata sulla nostra newsletter del 27 luglio 2017. Se vuoi ricevere la nostra newsletter iscriviti qui!