Si può rigenerare il cervello?

5 marzo 2018 Ore 20:00 – Piccolo Eliseo, Roma
I neuroni non muoiono con l’età e oggi molto si può fare per rallentare i processi degenerativi

Si può rigenerare il cervello?

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Studi recenti contraddicono la convinzione che i neuroni con l’età muoiono e nulla si può fare per rallentare tale processo: la presenza di cellule staminali neurali in alcune zone del cervello, infatti, consente di rimpiazzare i neuroni morti con neuroni nuovi di zecca, un meccanismo rigenerativo fondamentale per la memoria.

Inoltre, la rigenerazione dei neuroni e la riorganizzazione delle connessioni interneuronali, rendono il nostro cervello estremamente plastico. Questo è proprio il tema che appassiona il prof. Comi, e di cui parlerà al Piccolo Eliseo: la plasticità cerebrale, ovvero come, contrariamente alle comuni convinzioni, il cervello si può rigenerare.

Le ricerche in questo campo hanno un impatto fondamentale sia per la riabilitazione nel caso di traumi, malattie neurodegenerative, ictus, ma anche per contrastare il fisiologico processo di invecchiamento del cervello, che inizia in modo molto lento fin dai 20-25 anni, l’età in cui si comincia a perdere il 2 per mille del volume cerebrale ogni anno. “La progressiva perdita di volume non corrisponde immediatamente a un declino delle funzioni cognitive, perché il cervello è plastico”, spiega il Prof. Comi. “ovvero è in grado di compensare i suoi deficit: in presenza di perdita di neuroni, gli altri neuroni imparano a lavorare di più e meglio anche se in numero inferiore; in particolare quelli deputati ad elevate funzioni migliorano le capacità organizzative, mentre quelli meno strategici si perdono prima. Se una persona ha ben vissuto e ha rispettato il suo cervello, l’atrofia evolverà meno velocemente e le funzioni intellettuali si conserveranno meglio. L’atrofia cerebrale può invece essere accelerata da patologie neurologiche”.

L’incontro al Piccolo Eliseo aiuterà a capire come tenere il cervello in forma e quali sono le prospettive di riabilitazione nel caso di perdita di alcune facoltà, anche alla luce dei più recenti studi nel campo delle stimolazioni elettromagnetiche, delle interfacce cervello-computer, dell’utilizzo delle cellule staminali, che per primo il prof. Comi ha applicato alla cura della Sclerosi multipla. Un incontro imperdibile per chiunque sia interessato a tenere allenato l’organo più importante per il nostro benessere.

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I relatori di questo appuntamento

Le foto sono di Federica Di Benedetto.

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