Identità sessuale e cervello

31 marzo 2017, ore 19.00 – Cineteca Italiana, Milano
Dove si colloca la nostra identità sessuale? Negli organi genitali, nel cervello, nel patrimonio genetico? Oppure nella cultura che ci alleva e ci circonda?

Identità sessuale e cervello

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È possibile collocare la nostra identità sessuale in un luogo del nostro corpo – organi genitali, cervello, patrimonio genetico – o riconoscerla nella cultura che ci alleva e ci circonda?
Nell’introduzione che precederà la proiezione del film, Simona Argentieri spiegherà perché nessuna di queste ipotesi è soddisfacente, poiché la nostra identità di genere sessuale non è un ‘dato’, ma un processo che si costruisce e si articola nel corso dello sviluppo a vari livelli: biologici, psicologici, sessuali, di ruoli e funzioni storicamente e culturalmente determinati, perfino di significati metaforici. Non è affatto garantito, inoltre, che tutti questi livelli procedano in modo integrato e armonioso. Ad esempio, se il patrimonio genetico prevede solo il ‘maschile’ e il ‘femminile’, per quel che riguarda il senso soggettivo della propria appartenenza a uno specifico ‘genere’, nella nostra epoca travagliata e confusa si contano attualmente oltre 40 diversi orientamenti, ciascuno determinato ad ottenere riconoscimento sociale e diritti.
A margine del film, si potrà anche affrontare la questione della sessualità nelle sue forme patologiche e perverse; non come veicolo di amore, ma come espressione di violenza e distruttività.

La serata proseguirà con la proiezione del film Ti guardo, di Lorenzo Vigas (2015)
Armando Marcano è un cinquantenne venezuelano che gestisce un negozio di protesi dentarie, da lui stesso messe a punto con perizia tecnica e diligente attenzione al dettaglio. Nel tempo libero Armando adesca ragazzi di strada che fa spogliare davanti a lui, senza toccarli. Uno di questi è Elder, che però non si lascia svestire e lo apostrofa dandogli della “checca”. Se Elder è orfano di padre, Armando vorrebbe vedere il proprio padre morto. Ma a poco a poco fra i due si instaura un legame che sfugge alle definizioni e che ha molto più a che fare con i rapporti di potere fra classi sociali, destinate a rimanere rigidamente separate, che con una sessualità per Armando confinata al solipsismo.

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