Optogenetica – Colorare i neuroni per curare il cervello (e forse leggere nel pensiero)

5 aprile 2017 Ore 20:00 – Piccolo Eliseo, Roma
Una tecnologia che consente di comprendere i circuiti cerebrali e forse condurrà a individuare nuove terapie per le malattie neurodegenerative.

Optogenetica – Colorare i neuroni per curare il cervello (e forse leggere nel pensiero)

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L’Optogenetica è una recente tecnologia che combina tecniche ottiche e genetiche per modificare l’attività elettrica di specifiche popolazioni di cellule utilizzando la luce. I neuroni del cervello possono, infatti, essere colorati selettivamente, attraverso mutazioni genetiche o l’utilizzo di virus adattati, per poter essere letti, attivati o silenziati. Questa strabiliante tecnologia ha consentito di fare passi da gigante nella comprensione dei circuiti cerebrali, nell’ideazione di una nuova generazione di interfacce cervello-macchina fino a ipotizzare il suo utilizzo per terapie innovative per la cura di malattie neuro-degenerative o, spingendoci agli estremi, a leggere nel pensiero. 

In un recente lavoro, Fellin e colleghi hanno identificato un metodo che potrebbe portare a “crackare” il codice del cervello alla base dell’utilizzo dei 5 sensi per interagire con il mondo. Sono riusciti, cioè, a sviluppare gli strumenti per capire come individuare il codice che trasforma gli stimoli sensoriali in quel linguaggio che le cellule neuronali si scambiano per definire le nostre azioni. Ologrammi in grado di operare come un “interruttore” che spegne e accende le cellule in maniera appropriata.
Le ricadute di tale ricerca saranno sia nella comprensione di malattie neurodegenerative, quali la malattia di Alzheimer, l’Autismo e la Schizofrenia, sia nel campo delle interfacce cervello-macchina, ovvero il controllo del funzionamento di una macchina tramite impulsi elettrici generati dal cervello. In particolare, rispetto a tale campo, la “scrittura” di opportuni codici neuronali direttamente nel tessuto cerebrale pone le basi per recuperare la percezione dei sensi in presenza di una compromessa funzionalità degli organi sensoriali.

Per saperne di più puoi guardare il video del Massachusetts Institute of Technology o leggere questo articolo di Le Scienze.

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