Riscoperto l'ingegnoso metodo di uno scienziato italiano per misurare le emozioni. Ha cent'anni il primo tentativo di neuroimaging.

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Riscoperta la bilancia per ‘pesare le emozioni’ , pionieristico strumento di ricerca inventato in Italia cent’anni fa

Mosso's balance

Per leggere lo studio del giovane ricercatore Stefano Sandrone e del suo team
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Uno studio di Stefano Sandrone, Daniela Perani e Gianvito Martino dell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano e del centro NeTS dello IUSS Pavia, in collaborazione con altri neuroscienziati italiani dell’Università degli Studi di Torino, del King’s College di Londra e della University of California di Los Angeles, è stato pubblicato dalla Oxford University Press su Brain, una delle più importanti riviste di neurologia.

 

Lo studio, reso possibile dalla scoperta di alcuni manoscritti originali è incentrato su un’invenzione finora poco conosciuta dello scienziato torinese Angelo Mosso (1846-1910), da molti definito il più grande fisiologo italiano della sua generazione, il cui nome è stato finora associato ad esperimenti di fisiologia sul corpo umano condotti sul Monte Rosa, alle ricerche di medicina aereonautica e di archeologia, all’organizzazione del primo campionato di calcio della Serie A e, solo in parte, alle ricerche sul cervello. Grazie alla riscoperta dei manoscritti originali in cui Mosso racconta di una curiosa ‘bilancia per pesare le emozioni’, lo scienziato torinese può essere annoverato tra i pionieri delle neuroscienze e della neurologia.

Nato in una famiglia modesta, grazie ad una borsa di studio riuscì a laurearsi con lode in medicina. Quando non era impegnato con le lezioni, era solito aiutare il padre nella falegnameria di casa. Unendo le sue conoscenze mediche con una notevole abilità manuale, inventò una bilancia di legno a forma di letto capace di ‘pesare’ le emozioni e l’attività cognitiva. Alla bilancia Mosso collegava una serie di apparecchi capaci di valutare la respirazione e la circolazione, con misure all’altezza del torace, delle mani e dei piedi del soggetto che veniva fatto coricare.

Mosso, quindi, invitata il soggetto a rilassarsi per un’ora, periodo necessario affinché il sangue potesse raggiungere una posizione di ‘equilibrio’ in tutto il corpo. Quando al soggetto coricato era mostrato un testo scritto, la bilancia pendeva dalla parte della testa in modo proporzionale alla difficoltà della lettura: si tratta quindi della prima, sorprendente, dimostrazione di come l’attività cognitiva ed emotiva sia intimamente legata ad un aumentato flusso di sangue nel cervello, che è maggiore all’aumentare della difficoltà del compito che si sta eseguendo. Oggi, infatti, sappiamo che quando pensiamo o proviamo emozioni aumenta il flusso di sangue al cervello: Mosso è stato il primo a dimostrarlo.

E’ la prima testimonianza in assoluto di quelle che attualmente conosciamo come tecniche di neuroimaging (come la risonanza magnetica funzionale e la tomografia a emissione di positroni) presenti negli ospedali di tutto il mondo: aiutano nella diagnosi delle malattie cerebrali e sono fondamentali negli studi di neuroscienze cognitive su emozione e cognizione, che hanno già fatto vincere diversi premi Nobel. 130 anni dopo gli esperimenti originali, il figlio di un falegname viene finalmente riconosciuto come un pioniere della neurologia e delle neuroscienze.

 

Stefano Sandrone

Lo studio in pdf: http://brain.oxfordjournals.org/content/early/2013/05/17/brain.awt091.abstract

Titolo e autori dello studio:

 

Weighing brain activity with the balance:

Angelo Mosso’s original manuscripts come to light

 

Stefano Sandrone1,2,3, Marco Bacigaluppi1,2,4, Marco R. Galloni5, Stefano F. Cappa1,6,

Andrea Moro7, Marco Catani8, Massimo Filippi 1,4,9, Martin M. Monti10,

Daniela Perani1,6,* and Gianvito Martino1,2,*

 

1 Vita-Salute San Raffaele University, I-20132 Milan, Italy.

 

2 Neuroimmunology Unit, Institute of Experimental Neurology, Division of Neuroscience, IRCCS San Raffaele Hospital, I-20132 Milan, Italy.

 

3 Institute for Advanced Study IUSS – Pavia, I-27100 Pavia, Italy.

 

4 Department of Neurology, Institute of Experimental Neurology, IRCCS San Raffaele Hospital, I-20132 Milan, Italy.

 

5 Department of Veterinary Morphophysiology and Scientific & Technological Archives, University of Torino, I-10095 Grugliasco, Turin, Italy.

 

6 Center of Excellence for High-Field Magnetic Resonance Imaging (CERMAC), Department of Nuclear Medicine and Division of Neuroscience, IRCCS San Raffaele Hospital, I-20132 Milan, Italy.

 

7 Ne.T.S. – Center for Neurolinguistics and Theoretical Syntax, Institute for Advanced Study IUSS – Pavia, I-27100 Pavia, Italy.

 

8 NATBRAINLAB – Neuroanatomy and Tractography Brain Laboratory, Department of Forensic and Neurodevelopmental Sciences, Institute of Psychiatry, King’s College, SE5 8AF London, UK.

 

9 Neuroimaging Research Unit, Institute of Experimental Neurology, Division of Neuroscience, IRCCS San Raffaele Hospital, I-20132 Milan, Italy.

 

10 Department of Psychology, University of California Los Angeles, Los Angeles CA, 90095, USA

 

*These authors contributed equally to this work.

Correspondence: Stefano Sandrone,

+393388029695,

sandrone.stefano@hsr.it,

Skype: stefanosandrone