Buone notizie per chi ha una mente capace di “vagare” durante un meeting senza perderne i punti chiave in uno studio condotto da ricercatori del Georgia Institute of Technology e pubblicato su Neuropsychologia di agosto 2017. Nello studio condotto su 100 individui sottoposti a risonanza magnetica funzionale (fMRI) si è constatato come questo comportamento possa essere un segno di particolari capacità intellettuali e creative.
Si è osservato quali fossero le parti del cervello che venivano stimolate in uno stato di concentrazione focalizzata rispetto a quanto avviene nel medesimo soggetto sveglio ma con mente a riposo. Questi risultati sono stati poi correlati a quanto emerso sulle abitudini di “daydreaming” degli individui.
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Ne è emerso che gli individui con maggiori capacità intellettive e creative erano anche quelli più soggetti a vagare altrove con la mente mentre ascoltano qualcosa.
La constatazione porta alla mente certi professori brillanti ma che paiono essere “absent-minded” assorbiti in un loro mondo e incuranti di quanto accade attorno o certi allievi, troppo avanzati per il loro corso, che dopo aver ascoltato il primo minuto di un ragionamento cessano di fare attenzione e cominciano a pensare ad altro mentre il resto della classe ha bisogno di seguire per filo e per segno tutto il resto della spiegazione.
Secondo gli autori dello studio, un cervello particolarmente efficiente è in grado di focalizzarsi anche solo a intermittenza (in and out) sulle conversazioni e compiti in corso, pur senza farsi sfuggire le informazioni vitali che lo coinvolgono.
Questa notizia è stata pubblicata sulla nostra newsletter del 9 novembre 2017. Se vuoi ricevere la nostra newsletter iscriviti qui!