L'importanza dello iodio per le donne in gravidanza..

Condividi

Anche una lieve carenza nella dieta materna può compromettere lo
sviluppo intellettivo del bambino

Attenzione allo iodio in gravidanza: secondo una ricerca inglese,
appena pubblicata sulla rivista scientifica Lancet, anche una lieve
carenza di questo importante elemento nella dieta materna può
compromettere lo sviluppo intellettivo del bambino.

Un’affermazione che fa suonare più di un campanello di allarme, perché (sebbene
deficit gravi di questo nutriente siano piuttosto rari nei Paesi
sviluppati) si stima che in Europa almeno la metà della popolazione
non raggiunga le quantità minime raccomandate dall’Organizzazione
mondiale della sanità: secondo l’Oms il fabbisogno medio per la
popolazione adulta generale è di 150 microgrammi al giorno, che
salgono a 250 microgrammi al giorno durante la gravidanza e
l’allattamento.

proud belly

LA RICERCA – La ricerca inglese ha seguito nel tempo un migliaio di

donne che, all’inizio degli anni Novanta, hanno accettato di far parte
del grande studio Children of the ’90 (letteralmente: i bambini degli
anni ’90), coordinato dall’Università di Bristol, con l’obiettivo di
stabilire le relazioni fra ciò che accade in gravidanza e nella prima
infanzia con eventuali problemi di salute che possono manifestarsi in
seguito. Tutte le donne partecipanti allo studio hanno partorito fra
il 1991 e il 1992; nel primo trimestre di gestazione hanno eseguito
un’analisi delle urine per stabilire se stavano assumendo una quantità
adeguata di iodio. All’età di 8-9 anni i loro figli sono poi stati
sottoposti a un test del QI, il quoziente intellettivo, e a verifiche
sulla loro capacità di lettura, di comprensione verbale e di
scrittura. I risultati mostrano che i bambini nati da donne i cui
livelli di iodio erano anche di poco inferiori a quelli raccomandati
dall’Organizzazione mondiale della sanità ottenevano nei test punteggi
più bassi rispetto ai bambini le cui madri avevano assunto dosi più
alte di questo nutriente. La relazione era indipendente da altri
fattori che avrebbero potuto influenzare lo sviluppo intellettivo
infantile, come il grado di istruzione dei genitori o l’assunzione di
alcol da parte della madre in gravidanza; i risultati peggiori si
riscontravano proprio nei figli delle donne che avevano mostrato una
carenza più accentuata di iodio. «L’associazione fra un apporto di
iodio gravemente insufficiente nella dieta materna e le anomalie nello
sviluppo del sistema nervoso è nota da tempo, — si fa notare
nell’editoriale che accompagna l’articolo su Lancet —ma gli studi
sull’effetto di una lieve carenza di questo elemento in gravidanza
erano finora troppo pochi per trarre delle conclusioni».

COME ASSUMERE IODIO – La ricerca inglese colma quindi una seria lacuna
e sottolinea che «il deficit di iodio è una causa prevenibile delle
difficoltà intellettive dei bambini». Per aumentare l’apporto
giornaliero, i consigli degli esperti sono quelli di usare sale iodato
e di mettere in tavola più spesso pesce (di mare) e buone quantità di
verdure sebbene il contenuto del prezioso elemento in queste ultime
dipenda dal terreno sul quale sono coltivate.